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Dice Ieta


Dice Ieta che l'emorragia ha preso sua mamma in 40 ore, il tempo solo di far tornare in Albania i figli dall'Italia e dalla Grecia, per salutarla quando già non poteva più rispondere.
Ma è una benedizione, perché sua mamma temeva la morte, e allora meglio andarsene così - in silenzio come aveva fatto suo fratello, solo due mesi prima, sempre lo stesso giorno. 
Il sette.
Dice Ieta che sua mamma era una persona molto amata, c'erano cinquecento persone al funerale e centocinquanta al pranzo per salutarla. 
Era una donna piccolina, dice, e sempre buona: che ha lasciato cinque bidoni di grappa, già pronti, uno per ognuno dei suoi figli.

Dice Ieta che suo padre era morto in una settimana, ed era stato diverso. Perché aveva sì sofferto: ma quando smetteva di farlo, raccontava delle storie che ancora ti strappano le lacrime dagli occhi.
Perché quando non soffriva, tornava dal mondo di là: che era bello, pieno di fiori, anche se senza le persone che amava.
E dice Ieta che una di quelle volte, mentre parlava con lei, suo padre morente si era alzato per abbracciare la figlia di Ieta, quella che era morta a due anni e mezza, che era in piedi sulla porta.
E Ieta aveva detto ma lei è morta papà, tanto tempo fa...
E lui le aveva detto - dice Ieta - che lo sapeva, ma lui la vedeva, perché lui era a metà in quell'altro mondo ormai.
Aspettami sulla porta del cimitero - aveva detto suo padre alla figlia morta di Ieta. 
Quella notte Ieta lo aveva sentito parlare nel sonno: Non il ventinove, non il trenta - borbottava nel buio.
Il primo, sì. E quando? A mezzogiorno - il primo a mezzogiorno.
E due giorni dopo, il primo a mezzogiorno, suo padre era partito per l'ultima volta per quel mondo pieno di fiori.

Dice Ieta che quando succedono queste cose - in Albania - è perché c'è Dio vicino alla tua famiglia.
Dice che sua mamma, tanto tempo fa, aveva anche dato alla luce un figlio con le piume. Nato con un paio di piume - come di piccione - sotto le ascelle.
Sono, i bambini con le piume - creature fragili - che nella notte di pioggia si alzano dal cielo e volano fuori dalla finestra.
Devono sempre nasconderle, perché se qualcuno - qualcuno che non è la loro madre - le vede, loro moriranno.
Tanti muoiono perché si sposano e si scordano di coprirsi alla vista della moglie, e tanti muoiono quando fanno il militare.
Ma questo - questo bambino con le piume nato da sua mamma - era vissuto solo tre settimane, per colpa d'una zia impicciona che aveva voluto vederlo.
Sua mamma - dice Ieta - era piccola, e dolce, e amata da tutti, e non era stata abbastanza forte da proteggerlo, proteggerlo da quegli occhi.

Dice Ieta che quando si è avvicinato al letto suo nipote, che ha due anni, dice ha trotterellato fino alla salma della bisnonna.
Nonna, ha detto, nonna plaka, nonna vecchia.
E poi è andato ad abbracciare l'altra sua nonna.

Dice Ieta che solo pochi giorni fa ha scoperto che sua figlia Magnolia è incinta.
Dice che sarà una donna, perché sua mamma se ne è andata, e per una donna che va via nel mondo ci vuole una donna nuova. 
E' così che va, da loro in Albania.

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