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Casimiro L'Orrendo Panino

And so Javert, you see it's true
That man bears no more guilt than you!
Who am I?
24601!

Sai quando nei Miserabili (il musical, dico) c'è quel pezzo dove Jean Valjean decide di rivelare il suo passato, che è poi alla fine quello che è, e insomma, si apre la camicia e col bel vocione orchestrato come diocomanda da Claude-Michel Schönberg se ne canta "Who am I? Who am I? I am Jean Valjean!".

Dico: un pezzo che piace persino a me, che ai musical sono impermeabile.
Ma comunque.
Il fatto è che in quest'epoca 2.0, dei nostri passati da carcerati cominciano ad esserci troppe tracce. Inutile forgiarsi selve d'eteronimi e zompare da un socialnetwork all'altro. Prima o poi qualcuno ti sgama - se hai avuto il torto di deviare dalla retta via e in passato fare cose che la brava gente timorata di Dio eviterebbe di fare. Tipo mettere su una fanzine di giochi di ruolo nel preistorico 1990 (impaginata, attenzione, con Aldus Pagemaker 2.0 su windows 3, ma solo nell'ultimo numero, che i primi li facevamo in dos), una roba che si chiamava Spellbook e per la quale, oltre ad essere finito nel cast di Lucca Comics & Games, mi sono guadagnato che ancora qualcuno mi chiede: "ma tu sei quello di Darkflame"?

Ed io dico che sì, sono quello di Darkflame. Che però - come Spellbook, non è il solo meme generato da una cricca che comprendeva oltre a me anche Beniamino Sidoti, Roberto Gigli, Marco e Nicola Serpieri e David Vaggelli. Con loro abbiamo creato una serie di cazzate assolutamente resistenti alle intemperie e all'usura: dal vampiro orco (Vorko), alla definizione di partita di gioco di ruolo eumate ("entra, uccidi mostro, arraffa tesoro, esci") che, guarda un po', è addirittura finita su Wikipedia.

Ma, soprattutto, abbiamo inventato il primo supplemento umoristico di giochi di ruolo, tale "Kaosino" sulla rivista "Kaos" di Nexus editrice - dove con la collaborazione preziosa di Andrea Angiolino per un paio d'anni siamo stati la creme de la creme dell'avanguardia comica nel campo dei giochi di ruolo in italia. Lo dico senza falsa modestia, anche perché eravamo praticamente gli unici. Ed io in quello sparuti manipolo d'eroi, posso vantarmi di dirlo - mi firmavo Casimiro Lorrendo Panino.

Tutto questo per meglio assaporare il socialchiacchericcio riportato in figura.
E spingermi a dichiararlo:
"Who am I? Who am I? I am Casimiro L'Orrendo Panino..."

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